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Il tempo nel cervello

benini

Come facciamo a percepire il tempo?

Giovedì 16 marzo 2017
Auditorium dell’Università della Svizzera italiana – Lugano
Ore 20:30

La conferenza non sarà tenuta, come annunciato in precedenza, dal neurobiologo Giorgio Vallortigara, che si scusa per il disguido.

Appuntamento realizzato in collaborazione con la Settimana del cervello in Ticino

Che cosa è il tempo? Come facciamo a percepirlo? E come fa il nostro cervello a misurarlo? Arnaldo Benin, autore del recente libro “Neurobiologia del tempo” (Raffaello Cortina editore) scrive che i biologi hanno scoperto che tutti gli esseri viventi dotati di sistema nervoso, anche semplice, hanno il senso del tempo. La natura cerebrale del senso del tempo è confermata dalla sua alterazione, fino alla scomparsa, a causa di lesioni del cervello, di cui nel libro e durante la conferenza si porteranno diversi esempi. Noi sentiamo trascorrere il tempo, siamo esseri viventi che ci posizioniamo in continuazione dentro un concetto di passato-presente-futuro. Quello che siamo noi ora, nel presente, è un intreccio tra un vissuto passato e le nostre proiezioni nel futuro. Questa linearità ci definisce, ma forse è solo il frutto di un’illusione? E possibile identificare una struttura nel nostro cervello capace di misurare il tempo? 

Arnaldo Benini, neurologo e neurochirurgo
È professore emerito di neurochirurgia e neurologia presso l’Università di Zurigo ed è stato primario di neurochirurgia alla Fondazione Schulthess di Zurigo. Collabora alle pagine di scienza e filosofia dell’edizione domenicale del Sole 24 Ore. È l’autore de “La coscienza imperfetta” (Garzanti, 2012), e di “Che cosa sono io. Il cervello alla ricerca di sé stesso” (Garzanti, 2009) e ora del recente “Neurobiologia del tempo” (Raffaello Cortina editore, 2017).

Il programma generale degli eventi del 2017

Il tempo dell’umanità

pievani

Il lungo percorso dell’evoluzione dell’uomo

Lunedì 6 marzo 2017
Auditorium dell’Università della Svizzera italiana – Lugano
Ore 20:30

Le sorprese, nel campo degli studi sull’evoluzione umana, non finiscono mai. Se l’origine della vita è ancora per molti versi un mistero, ancora più affascinante rimane il mistero della comparsa e dell’evoluzione della specie umana. La famiglia ominide fa la sua comparsa in un luogo imprecisato del continente africano intorno a 6-7 milioni di anni fa, la specie Homo sapiens, a cui noi apparteniamo, muove i suoi primi passi, sempre in Africa, molto tempo dopo: fra 160 e 200 mila anni fa. Ci sembrano tempi lunghissimi e molto lontani eppure, confrontati all’età della Terra, il tempo dell’umanità è davvero un piccolo istante di un lungo percorso evolutivo partito da una forma semplicissima di vita ed arrivato fino ad un organismo complesso chiamato essere umano. Ma quali sono le nostre origini?

Telmo Pievani, evoluzionista, Università di Padova
Professore ordinario presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, dove ricopre le cattedre di Filosofia delle Scienze Biologiche, di Antropologia e Bioetica. Filosofo e storico della biologia ed esperto di teoria dell’evoluzione, è autore di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali nel campo della filosofia della scienza nonché grande divulgatore scientifico.

Il programma generale degli eventi del 2017

L’epidemia di cinipide del castagno al Sud delle Alpi: situazione attuale e impatto sui nostri castagneti

castagna

Data e ora: martedì 7 marzo 2017, alle ore 20.00

Luogo: Agroscope, Ramél 18, Cadenazzo

Con Marco Conedera, Eric Gehring, Istituto Federale di Ricerca WSL, Giorgio Moretti, Sezione Forestale cantonale/Associazione castanicoltori della Svizzera Italiana.

Il cinipide del castagno è un Imenottero originario della Cina che attacca praticamente tutte le specie del genere Castanea. Arrivato nel sud del Ticino nel 2007, il cinipide ha colonizzato in pochi anni tutto l’areale castanile al Sud delle Alpi. In Ticino nei primi anni l’epidemia ha avuto un’evoluzione esponenziale, ma si è poi arrestata grazie all’arrivo nel 2013 del suo parassitoide naturale. Nell’ambito della conferenza verrà ripercorsa la dinamica dell’epidemia al Sud della Svizzera, evidenziando i meccanismi di difesa del castagno, le conseguenze per i boschi e per l’economia di questo albero.

Il programma generale degli eventi del 2017

Il tempo nelle cellule

AndreaAlimonti

Perché la vita non è eterna?

Lunedì 13 febbraio 2017
Auditorium dell’Università della Svizzera italiana – Lugano
Ore 20:30

Perché l’uomo (e con esso tutte le creature viventi) muore? Oggi, nonostante i progressi della scienza moderna, le domande dei biologi sul perché invecchiamo e moriamo rimangono in gran parte senza risposta. Perché un corpo sano, invecchiando, è destinato a morire? Se le cellule si dividono e continuano a rinnovarsi per divisione per più di 70 anni, perché ad un tratto devono smettere di replicarsi? Nel tentativo di comprendere il processo di invecchiamento, genetisti e biologi molecolari studiano il complesso microcosmo chiamato cellula. Molti scienziati ritengono che è dentro a queste unità microscopiche che si può trovare il segreto del morire, ma quindi anche del vivere.

Andrea Alimonti, medico dell’Istituto oncologico di ricerca di Bellinzona
Capo del laboratorio di oncologia Molecolare dell’Istituto di Ricerca Oncologico della Svizzera italiana, dirige un gruppo di ricerca che studia il ruolo dell’invecchiamento delle cellule tumorali nella cura del carcinoma alla prostata. I suoi studi gli hanno valso diversi riconoscimenti e premi come ricercatore nel settore oncologico.

Il programma generale degli eventi del 2017

Il tempo nella tecnologia

attivissimocantoni

Come cambia il tempo nel mondo tecnologico

Giovedì 19 gennaio 2017
Auditorium dell’Università della Svizzera italiana – Lugano
Ore 20:30

Negli ultimi dieci anni smartphone, computer e tablet hanno generato una forte discontinuità con il passato, annullando quasi completamente la dimensione di uno spazio fisico: in qualsiasi momento e luogo possiamo vedere o sapere cosa accade altrove e comunicare con qualcuno. In questo nuovo mondo, come è cambiata la nostra percezione del tempo? La tecnologia ci ha permesso di ottimizzare i tempi di lavoro, di risparmiare tempo, di consultare online quello che prima richiedeva lunghe ricerche in biblioteca, o ha creato una specie di ossessione rendendoci impazienti rispetto a tutto ciò che dura più di pochi secondi? Infine, la nostra possibilità di vivere costantemente online, ci rende sempre di più frammentati: siamo qui, ma siamo anche altrove, connessi alla rete e in parte sconnessi a quanto accade attorno a noi. L’uso del nostro tempo è stato profondamente modificato: la rete ci rende sempre disponibili, raggiungibili di là, ma frantumati di qua.

Paolo Attivissimo, giornalista scientifico ed esperto del mondo delle tecnologie
Scrittore e giornalista informatico, dal 2006 conduce la trasmissione radiofonica della Radiotelevisione Svizzera Il Disinformatico ed è inoltre autore o coautore di 18 libri di informatica divulgativa, del blog disinformatico.info e di articoli per La Borsa della Spesa, Wired.it e Le Scienze. Coordina il servizio Antibufala e dal 2010 al 2016 è stato presidente del CICAP Ticino, associazione dedicata allo studio scientifico dei presunti fenomeni paranormali e delle pseudoscienze.

Lorenzo Cantoni, professore di comunicazione online, Università della Svizzera italiana
Professore ordinario presso l´Università della Svizzera italiana, Facoltà di scienze della comunicazione di cui è stato Decano dal 2010 al 2014 e dove ora è direttore dell´Istituto di Tecnologie per la Comunicazione e direttore scientifico di vari laboratori. Il suo ambito di ricerca si pone all’intersezione fra comunicazione, formazione e nuovi media. Laureato in Filosofia, ha conseguito un dottorato di ricerca in ambito formativo.

Il programma generale degli eventi del 2017

Come mangiavano gli Antichi

Locarno, via Vallemaggia, 18.06.2013.
Locarno, via Vallemaggia, 18.06.2013. Ciotola accanto al morto.

Nell’Antichità era comune fare ai defunti offerte di cibi, che in qualche modo fossero un viatico per l’Aldilà, ed era diffusa la consuetudine del banchetto funebre consumato dai congiunti. Questi fatti hanno consentito di rinvenire nelle tombe resti di cibo che ci aprono uno spiraglio sui consumi e le abitudini alimentari delle varie epoche. Nella conferenza, Mimosa Ravaglia si soffermerà sulla presentazione di alcuni esempi tratti dalla Preistoria e dalla Protostoria, con particolare riferimento al territorio; Fulvia Butti tratterà il periodo romano, facendo riferimenti specifici al Canton Ticino.

Data: giovedì 24 novembre 2016

Luogo: Aula A12 (Palazzo rosso), Università della Svizzera italiana (USI), Lugano

Orario: 20.00

Lettera aperta – Le Isole di Brissago affondano?

isolebrissago

La Società ticinese di scienze naturali (STSN), che dal 1959 siede con due membri nella Commissione scientifica del Parco botanico del Cantone Ticino alle Isole di Brissago, si dice molto preoccupata per la situazione venutasi a creare e in particolare per il destino stesso del Parco botanico ospitato sulla maggiore delle due isole. Da ben quindici mesi il Parco non ha infatti più un direttore scientifico e amministrativo, tanto che tutte le attività di gestione, di manutenzione e di divulgazione sono lasciate nelle sole mani della Commissione scientifica e del suo presidente, i quali si impegnano su base meramente volontaria ben al di là dei compiti assegnati loro dall’autorità di nomina (Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport).

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